In una sera d’estate con la Luna piena mi sono seduta in riva al mare a fissare i riflessi argentei sull’acqua.
Nel silenzio della notte ho incominciato a sentire il rumore del mare, il suo sciabordio. All’inizio sembrava un borbottio sonnacchioso, come un vecchio che camminando brontola fra sé e sé. Poi, guardando le sue acque limpide, il suono è cambiato, è diventato dolce e mite, armonioso. Ho prestato la maggiore attenzione possibile cercando di acuire il mio udito. Erano parole, ma non le capivo. Sentivo che il mare con il suo ripetersi ritmico mi stava parlando, ma nonostante gli sforzi non capivo ciò che mi raccontava. Avevo la sensazione che erano storie antiche e lontane, di luoghi mai visti e per me inaccessibili. Ma era solo una sensazione. Allora ho provato a fare al contrario, mi sono rilassata, non ho più prestato attenzione al suo suono, ma, a poco a poco, ho lasciato che mi entrasse dentro. Lo accompagnavo con tutto il mio essere. Tutto era più melodico, più calmo, più soffice e ho capito. Il mare mi parlava trasmettendomi pace, armonia, amore. Mi sussurrava direttamente nell’anima, mi parlava di come le miriadi di vite che racchiudeva ora e tutte quelle che aveva già ospitato prima erano solo presenze fugaci, durate un attimo per il suo essere sempre. Storie piccole e cose piccole, come me, ma che avevano contribuito alla sua esistenza, al suo divenire. Come tutto era già accaduto e continuava a ripetersi, come ciò non importava perché la vera essenza di tutto era la sua voce, la sua capacità di trasmettere serenità, tranquillità e pace alla mente, al di là di tutto.
Ecco perché si ama il mare.

Hai accostato suoni così echeggianti di pace, che il mare mi è entrato nel cuore…
Poi, sai, anche io lo adoro!
Buona serata, cara Giò♥️
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Grazie Dina, buona serata anche a te!
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Il mare ci sussurra emozioni e ci dona momenti di impagabile intensità
Molto gradito e apprezzato il tuo racconto
Buon fine settimana e un sorriso,silvia
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Grazie e un sorriso anche a te!
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Il suo dolce raccontare…storie antiche di sempre,ci riporta indietro in un tempo indefinito,forse nel ventre di nostra madre…il suo dolce cullare protettivo….che non si dimentica quando l’anima ci chiama.
Sensazioni molto belle cara Giovanna,ci fanno sentire tutt’uno con il creato.
Dolce notte.
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Anche rientrando a sera e chiudendosi la porta di casa dietro le spalle, il cuore ha bisogno di spazi ampi, lunghi, profondi, entro i quali continuare a muoversi, vagare.
Paradossalmente, accade qualcosa di simile a ciò che si sperimenta quando ci si tuffa nell’acqua del mare per un’immersione o anche solo per una nuotata. L’acqua ti stringe da ogni parte, perfino sembra impedire, soffocare il respiro: e invece ti consente di sperimentare una sensazione incredibile di leggerezza, di sospensione, di libertà. Il cuore accelera il suo ritmo, una bracciata, un colpo di reni, una spinta a gambe raccolte e si entra in un mondo inatteso: si aprono visioni, si odono note e armonie dirompenti, suoni inediti e densi.
Stretti da ogni parte eppure in grado di scivolare via.
Il mare: tutto appare già detto, eppure tutto rimane ancora nuovo e inespresso. Un posto grande e misterioso, bello e glorioso. Da secoli continua a vagare, facendo innamorare milioni di persone. Questo è il suo potere fantastico che mai potrà svanire… un amore grande e accogliente, profondo e avvolgente.
Il mare è come la vita: si rinnova continuamente. E’, ogni volta, un altro mare a seconda che si guardi da un angolo visuale oppure da un altro, dall’infanzia o dalla maturità, da una finestra lontana o da una spiaggia che attraversiamo, all’alba o quando già fa notte, d’inverno o d’estate.
Difficile registrarne tutte le possibili variazioni, tutti i possibili colori. A vederlo per la prima volta, è facile provare un senso di sgomento e di paura dinanzi a quell’immensità; chi l’ha visto almeno una volta ne porta dentro il profumo, come d’incenso che s’innalzi al cielo. E’ uno degli spettacoli naturali che ancora oggi, e non solo d’estate, esercita su tutti noi un fascino ineguagliabile. Davvero prodigio e meraviglia senza fine.
Il mare, come la vita, ha la capacità di rigenerarsi continuamente; bagnarsi nelle sue acque ha sempre un valore quasi catartico, come se, in uno stesso tempo, purificassimo il nostro corpo e la nostra anima. In ogni tempo, e presso tutte le genti, esso ha goduto di un’attenzione profonda, da parte di scrittori, poeti, romanzieri, i quali hanno tentato di definirlo, di imprigionarlo in una formula. Senza mai riuscirvi.
Noi non potremmo più guardarlo senza pensare a chi lo ha trasformato in una parola di poesia. Il mare è anche questo: la sua perenne trasformazione in oggetto poetico. Le sue onde giungono a riva e bagnano anche le pagine degli scrittori: Conrad, Melville, Stevenson, Defoe, Hemingway e…tanti, tanti altri, tutti affascinati dall’immensa, incontenibile, inappagabile distesa azzurra.
Di fronte al mare saremmo potuti restare senza parole se i poeti non ce le avessero donate. Abbiamo, talvolta, la sensazione di attraversarlo, ma, a ben guardare, è il mare che attraversa noi. Siamo noi le isole, i porti, gli approdi di questa immensa piovra che, in qualche modo, ci prende tutti. Perché il mare libera e imprigiona, unisce e divide.
E’ una via, un ponte, una barriera, un confine e la sua dilatazione estrema, l’infinito. E’ dal mare forse che aspettiamo qualcosa di grande e di nuovo, qualcosa che cambi la nostra vita…
E’ naufragio e salvezza: come una porta, chiusa dietro le spalle.
Una porta, dunque, anzi perfino, può esprimere un orizzonte, uno spazio profondo oltre il quale muoversi e trovare quella parte di sé talora nascosta proprio a noi stessi. Non vi è nulla che possa essere eccessivamente piccolo o limitato da mortificare la nostra capacità di immaginare, di desiderare, di inseguire. Forse, anzi, tutto ciò che appare stretto, limitante, inaccettabile è solo una porta d’ingresso, una finestra, che allarga verso spazi e orizzonti che ci appartengono e che possiamo raggiungere, accogliere…con le nostre stesse mani.
LA LIBERTA’ PROFUMA DI MARE
di Fausto Corsetti
Con un caro saluto e un sorriso.
Fausto
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Grazie, un commento molto intenso e profondo. Ho una piccola differenza nel sentire, per una cosa é l’acqua che come te molto bene esprimi ti avvolge e che io sento come il mio elemento. É quasi come se mi sciogliessi in essa per farne parte. Altra cosa per me é il mare; il suo suono, il suo ritmo, le sue profondità sono come un immenso scrigno pieno di meraviglie da scoprire, da sentire. Racchiude storie e questo mi incanta. Grazie ancora e buona serata. Giò
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un amore, quello nei confronti del mare, scritto divinamente, chapeau!!!
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grazie, grazie e grazie ancora!
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è la verità, scrivi molto bene, merce rara
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Che bello! E quanti ricordi.
Sono nato al mare… e mi manca.
Con quello che hai scritto me l’hai fatto sentire. GRAZIE.
Quarc
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Grazie a te! 🙂
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