INDIA

Sig 🤔 Sono sta presa di nuovo dal mio antropoformismo! 😉
Una buona notizia: anche se la primavera non sembra arrivata, la rondine in avanscoperta è arrivata! Porterà il sole.
“Il mio mondo è esattamente come il tuo. Io vedo, ascolto, sento, penso, parlo e agisco in un mondo che percepisco, proprio come te. Ma per te è tutto, e per me quasi niente. Siccome so che il mondo è parte di me, non gli presto più attenzione di quanta tu ne di al cibo che hai mangiato. Mentre lo prepari e quando lo mastichi è separato da te, e ce l’hai in mente; ma quando l’hai ingoiato, non ci pensi più. Io ho ingoiato il mondo e non ho più bisogno di pensarci.”
Tratto da “Io Sono Quello” – Sri Nisargadatta Maharaj
Lumachina sopravvissuta alla neve!
😊🤗
Il vento, non parlo di quella leggera brezza che ci accarezza il viso e in estate ci porta un delizioso refrigerio, parlo del vento forte, gelido, quello che ti fa lacrimare gli occhi.
I cinesi dicono proteggiti dal vento. Non si riferiscono, come io pensavo in un primo momento, al fare attenzione e non prendere freddo per non cadere ammalati, cosa facile quanto tira vento. Si riferiscono invece al vento dentro la testa. Non so se ve ne siete accorti, ma nelle giornate particolarmente ventose siete soggetti a una leggera confusione mentale e a volte faticate a formulare un pensiero. Normalmente si dice:”Mi è venuto un leggero malditesta.” “Oggi mi sento rintontita.” “Rintronata.” o semplicemente “Mi sento strana, non so che ho.”
È il vento che si diverte con le nostre menti, ci ingarbuglia i pensieri, entra in tutti gli anfratti e apre tutti i cassetti, bauletti nascosti così attentamente, con cura e in profondità. Scompiglia tutto facendo affiorare dolori sopiti, ombre e fantasmi del nostro inconscio che ancora non conosciamo e che ci attraversano la mente come saette impazzite. Poi si alza la voce del vento.
Inizia quel suono lugubre, quasi un ululato e noi, senza rendercene conto, con estrema non curanza diciamo “Senti che vento!” come se ce ne accorgessimo solo in quel istante e, automaticamente, lasciamo andare via tutto dalla mente, lo abbandoniamo al vento perché lo porti lontano e liberi il nostro essere da ciò che non vogliamo.
L’indomani, quando tutto si è calmato, ci sentiamo leggeri, ci sentiamo meglio.
Sì, ma cosa ci ha portato via il vento?
THE WIND
The wind, I do not speak of that light breeze that caresses the face and in summer brings us a delicious refreshment, I speak of the strong wind, icy, the one that makes your eyes water.
The Chinese say they are protected from the wind. They do not refer, as I thought at first, to being careful and not getting cold so as not to fall ill, as easy as windblowing. Instead, they refer to the wind inside the head. I do not know if you have noticed, but on particularly windy days you are subject to a slight mental confusion and sometimes you struggle to formulate a thought. Normally they say: “I got a slight headache.” “Today I feel reborn.” “Dazed”. or simply “I feel strange, I do not know what I have.”
It is the wind that has fun with our minds, it confuses our thoughts, enters all the ravines and opens all the drawers, trunks hidden so carefully, carefully and in depth. It messes everything up by bringing out the aching pains, shadows and ghosts of our unconscious that we do not yet know and that cross our mind like crazy cracks. Then the voice of the wind rises.
Begins that mournful sound, almost a howl and we, without realizing it, with extreme non-care we say “Feel that wind!” as if we realized it only in that moment and, automatically, let everything go out of mind, we abandon it to the wind to take it far and free our being from what we do not want.
The next day, when everything has calmed down, we feel light, we feel better.
Yes, but what took the wind away from us?
Buona giornata 😉
La lettura é il viaggio di chi non puó prendere un treno. (Francis de Croisset)
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Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina
tra parole e anima