E’ l’ultimo lavoro, un piccolo libro che mi auguro possa darvi tanto!
“Cosa attende l’uomo alla fine del suo percorso di vita è impossibile stabilirlo; certo è che, se così non fosse, tante delle ansie e delle paure che lo opprimono durante la sua esistenza semplicemente svanirebbero, lasciandolo libero di assaporare a pieno ogni istante. In questo breve romanzo l’autrice prova a immaginare quel che accadrà una volta varcata l’ultima porta e, sulla scia di tanti altri illustri viaggiatori ultraterreni prima di lei, a percorrere la propria difficile ascesa. Suo personale Virgilio sarà Ajag, acuto e valente spirito guida, che la aiuterà a guardare da un’altra prospettiva gli eventi della propria vita e a comprendere, infine, il profondo e straordinario senso di questo viaggio. Nanael è un romanzo che, con una prosa brillante e a tratti ironica, ha il pregio di parlare con grande naturalezza di questioni filosofiche ultime, fissando in maniera efficace alcuni punti fermi utili al lettore per intraprendere nuove personali riflessioni.” Francesca Meucci
Si chiude domani sera la seconda edizione della fiera di arte moderna e contemporanea di Roma. La città è tappezzata di manifesti e annunci, tutte le riviste d’arte parlano dell’ evento e i riflettori si sono accesi sulla città. Strana Roma, metropoli e capitale eppure negli ultimi decenni più volte si è provato a far decollare la fiera d’arte, ma senza mai troppo successo. Una città addormentata, talmente “invasa” di arte da essere ormai satura, immune, indifferente.
Dopo anni di silenzio, grazie all’intrapendenza di Alessandro Nicosia, si riprova con una sede di alto livello, la nuvola di Fuksas. Binomio sicuramente vincente perché lo spettatore viene letteralmente affabulato dal fascino della poliedrica struttura e dai svariati stimoli delle opere d’arte.
immagine tratta da Exibart
Questa seconda edizione è un po’ una prova del fuoco perché la prima ha avuto un afflusso di pubblico importante e inaspettato, ma le attrazioni erano due l’esposizione e la Nuvola che molti non avevano ancora visitato. Sembra però dall’andamento dei primi giorni che la prova sia ben superata per il numero dei visitatori, per la partecipazione di 140 gallerie. Il livello degli espositori è salito, come sottolinea anche la Muzi di Artribune ben organizzata con mostre di maestri storici del 900 (Dorazio) e opere dei grandi dell’arte moderna, fino alla presentazione delle nuove generazioni, dell’arte “di punta”, di perfomance e nicchie di piccoli spaccati regionali.
Di ottimo auspicio è la partecipazione in crescita di gallerie importanti internazionali, forse ancora insufficiente la presenza di gallerie estere. Con la speranza che la città stessa partecipi con entusiasmo e passione l’augurio che diventi una delle fiere più importanti!
PS.: gli artisti che vi ho presentato in passato sono presenti alla manifestazione.
In passato vi ho già parlato dei 100 pittori a via Margutta, non è il pensiero nostalgico di quando esponevano i grandi del 900 con le tele semplicemente appoggiate sul muro lungo la strada, quando poi Roma si preparò a essere la culla di “Quelli di Piazza del Popolo”. No, nulla di tutto questo anche se la storia è sicuramente importante, ma è la convinzione profonda che in un periodo così difficile da affrontare, la minaccia costante della guerra che sì, scuotiamo le spalle e facciamo finta di nulla affrontando il quotidiano giorno per giorno, ma sotto, sotto è un pensiero sempre presente. La crisi energetica, l’aumento spropositato dei prezzi, le difficoltà sempre maggiori che non ci permettono sicuramente la serenità. Dicevo la convinzione profonda che può essere veramente piacevole, rilassante, interessante, divertente e aggiungerei salutare passeggiare a Via Margutta in questi giorni immersi nell’arte. Arte di tutti i tipi e generi, abbordabile e non data la presenza di importanti gallerie. Una passeggiata che realmente ci può dare uno spaccato del mondo dell’arte e deliziare la nostra vista, sollecitare la mente e, perchè no, farci sognare.
Vi segnalo l’artista Claudio Spada il cui percorso ho seguito da molti anni, che forse già conoscete e di cui vi ho già parlato. Potrete ammirare la sua ultima produzione.
una sua opera fra le tante
Pineta tecnica
Aggiungo un brevissimo video delle opere di Etty Bruni, esposte nella Galleria Vittoria in questa occasione, quadri astratti informali che, non so dirvi come, ma alleggeriscono il cuore e fanno disperdere i pensieri.
IMMERGETEVI NELL’ARTE E’ UN BUON CONSIGLIO
Opere esposte per la mostra “Respiri”
PS: si ringrazia per le immagini ed il video Tiziano Todi della Galleria Vittoria
Non è una favola…vi racconto quello che è successo.
Nel mio giardino purtroppo verso la fine della primavera o dell’estate trovo qualche volta dei carapace di piccole tartarughe. Sempre sotto le grosse conifere dove in alto abitano dei rapaci. Le rubano in giro, le mangiano e poi da me buttano quel che resta. Telefono sempre ad una mia amica che ormai ne ha molte, anche se so che le neonate hanno a disposizione una area protetta proprio per evitare questi brutti episodi.
Tempo fa camminavo tranquilla quando ho visto vicino al cancello un piccolo carapace. Ci risiamo, l’ho preso in mano e con grande sorpresa è uscita una testolina poi quattro zampette. Era viva! Sembrava stesse bene senza problemi, certo sicuramente aveva fatto un bel volo, ma se non aveva qualche trauma interno, stava proprio bene.
Mi sono subito data da fare e, dopo una consultazione con l’amica, ho preso una vaschetta trasparente, riempita di terra coperta con una retina e ho messo dentro due foglie di lattuga. La tartarughina si è subito nascosta sotto terra. Sono passati tre giorni, non si vedeva e la lattuga era intonsa. Non mangia! Forse è andata in letargo. Non sapevo. Una notte ha diluviato e ho pensato subito che la vaschetta si sarebbe riempita d’acqua. Mi sono precipitata in giardino, lei era fuori terra e con la testolina fuori dall’acqua respirava. Tutta contenta nel vederla, ho subito svuotato l’acqua della vaschetta, le ho avvicinato una foglia di lattuga, ma con la coda dell’occhio mi sono accorta che la terra scivolando da una parte aveva raggiunto il bordo. Non mi sono preoccupata, ho riposizionato sopra la retina, in verità solo appoggiata perché era solo per il pericolo dall’alto, inutile dirvi che dopo tre ore la tartaruga era sparita. Ho scandagliato inutilmente la terra, ho guardato intorno, ma nulla. Non può essere andata lontano è una tartaruga! Ma qui cosa può mangiare? Ma…prima o poi raggiungerà il prato, ho pensato e mi sono rassegnata a rivederla in primavera, se tutto andava bene.
Ieri con sorpresa l’ho vista vicino al cancello. Stava benissimo e camminava arzilla lungo il viale. Ne aveva fatta di strada, pure le scale, ma stava sempre su una parte pavimentata. Così l’ho presa dolcemente e lei non si è nemmeno rifugiata nella sua corazza, stava tranquilla nella mia mano. Ho girovagato un po’ per il giardino cercando un punto idoneo per lasciarla in modo che potesse trovare cibo, ma non fosse troppo visibile per gli uccelli. Le ho portato la canonica foglia di lattuga e sodisfatta me ne sono andata.
Tre ore dopo sono riuscita per prendere delle cose e l’ho ritrovata un’altra volta sul pavimento!
Ora credo che il pavimento sia più caldo del terreno, ma cosa mangia? Vi può trovare solo foglie secche, con un po’ di fortuna qualcuna gialla ancora morbida. questione di gusti? E’ una pazza esploratrice in cerca di avventura? Cerca i fratelli o sorelline? Mamma tartaruga non cura i piccoli, forse semplicemente non vuole sporcarsi i piedini!
Come è nata la personale di Etty Bruni “Essenze”? Che rapporto si crea con la storica Biblioteca Angelica e il patrimonio che conserva?
«Seguendo il lavoro dell’autrice, ci si accorge subito di come lei sia arrivata ad una sintesi, pura ed essenziale, così come richiamato dal titolo della mostra. L’essenza è ciò che noi ricaviamo dalle piante, dai fiori, dalla frutta e da tutta la natura che ci circonda. È il cuore stesso dell’essere. In tal senso va intesa in quest’occasione, là dove l’artista crea sulla carta la “sintesi” del suo essere ed esprime le sue più profonde emozioni, le sue intuizioni, in poche parole il suo profondo sentire.
In fondo da sinistra “Fascio di emozioni”, “Armoniche sensazioni”
L’uso della carta, che rappresenta il primo grande mezzo per la diffusione della conoscenza, porta con sé questo valore intrinseco. La storica Biblioteca Angelica, che già nella sua architettura mostra la sua importanza con nomi come Borromini e Vanvitelli, con la sua magica atmosfera, è sicuramente uno dei luoghi per eccellenza in cui viene conservato per i posteri il sapere dei Grandi che ci hanno preceduto lasciandolo in eredità».
Da sinistra “Respiro dell’animo”, “In famiglia”, “Risveglio del mattino”
Può spiegarci in estrema sintesi la poetica di Etty Bruni?
«Da sempre credo che le Arti siano in realtà solo facce speculari di una stessa matrice, la forte pulsione ad esprimersi. Per questo accosto la sua pittura alla musica. Così come nella composizione musicale si creano rapporti fra gli stilemi ritmici e melodici nel cercare di raggiungere l’armonia, così la Bruni usa i colori come note. Non a caso il musicista Steve Arrows ha scelto una sua opera per la cover del suo vinile in uscita. È questa “Armonia” raggiunta e irraggiungibile che l’artista insegue per poterla donare ai fruitori. Un forte segnale positivo di speranza, gioia e coraggio in questa realtà che spesso ci sconforta».
China su carta intelata “Festa”
Come sarà articolato il percorso espositivo e quali lavori dell’artista vedremo in mostra?
«Il percorso dell’esposizione, comprensivo di più di cinquanta opere, inizia con le chine, i suoi ultimi lavori e che ne rappresentano il cuore. Una lunga e complessa illustrazione declinata armonicamente, che ben esplicita il suo lavoro. Segue una serie di acrilici, sempre su carta intelata, che meglio illustra il suo percorso espressivo nel recente periodo».
Quali saranno i prossimi progetti espositivi dell’artista?
«Là dove il vento dell’ispirazione la porterà».
Serie acrilici su carta intelata
Un grazie sincero a tutti gli intervenuti che hanno apprezzato e passato una serata immersi nel colore e…nel vino!
Anche se in questi giorni qui sta piovendo terra, nel giardino si forma sempre una piccola pozza. Tutti i giorni arrivano due passerotti, il primo ama dilettarsi con un breve bagno, l’altro beve solamente e se anche entra nell’acqua vola via schivo.
Scusate se il video è un po’ tremolante ma erano giorni che cercavo di riprenderli naturalmente senza essere vista e poi…l’emozione a volte ha i suoi inconvenienti.
Sì emozioni perché nel guardare la scena, non c’è nulla da fare, sorrido compiaciuta e sento dentro di me che il cuore si allarga un po’. Ok, forse esagero, sono fatta così 🤷♀️ e vi racconto queste piccole cose per condividerle con voi perché spero che vi portino gioia o allegria, magari strappandovi un sorriso e che possiate affrontare meglio la giornata.
NON vi preoccupate, nulla di serio o grave, ma dato questo periodo, vorrei parlare di semplici facezie.
dovETE sapere che nel Mio GiardINO vive un OLIVO, SOLO E TORTUOSO, CHE OGNI ANNO DA BRAVO INQUILINO SI PRODIGA NEL PRODURRE DELLE BELLE OLIVE.
MA È SOLO E TUTTO IL SUO FRUTTO RIMANE SEMPRE POCO ANCHE NELLE ANNATE ABBONDANTI. A DISPETTO DI CIÒ DA QUALCHE ANNO MI SONO RIPROMESSA DI RACCOGLIERLE E PROVARE A FARE DELL’OLIO, ANCHE SOLO UNA BOTTIGLIA, MA VOLETE METTERE LA SODDISFAZIONE…SIA MIA CHE DEL POVERO OLIVO.
OLIVO DI CUI PARLIAMO
DA POCHI ANNI HA POI APERTO UN FRANTOIO PROPRIO QUI VICINO PER CUI SAREBBE ANCHE ABBASTANZA RAGIONEVOLE. QUEST’ANNO L’ALBERO HA LAVORATO COME AL SOLITO, MA IO SONO RIMASTA SENZA AIUTI ED IN REALTÀ ORMAI HO UNA CERTA, PER DI PIÙ UNA MIA AMICA, CHE MI HA SEMPRE DETTO CHE MI PRESTAVA LE RETI PER LA RACCOLTA, POI ME LE HA PROPOSTE TROPPO TARDI QUANDO ORMAI LE OLIVE ERANO GIÀ CADUTE. RACCOGLIERE QUELLE SUL PIANCITO È FACILE, MA TUTTE QUELLE FRA L’ERBA È UN’IMPRESA CHE NON MI SONO SENTITA DI AFFRONTARE. L’OLIVO IN QUESTIONE VIVE NELLE VICINANZE DELLA PISCINA, COSÌ TUTTE QUELLE CADUTE SUL PAVIMENTO LE HO RAGGRUPPATE IN DUE GROSSI GRUPPI PER ESSERE SICURA CHE CON IL VENTO NON ROTOLASSERO NELL’ACQUA.
L’ALTRO GIORNO MENTRE PULIVO HO NOTATO UN CERTO NUMERO DI NOCCIOLI, HO PENSATO AGLI UCCELLI E SENSA PENSARCI TROPPO LI HO SUBITO TOLTI PERCHÉ LA LORO FORMA È PARTICOLARMENTE PERICOLOSA NELLA PISCINA, SE SONO NELL’ACQUA POSSONO FACILMENTE INSINUARSI NELL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE.
E CON CINGUETTIO ASSORDANTE HA BANCHETTATO, PRIMA SULL’ALBERO POI HA SCOPERTO I MUCCHI A TERRA. NON SO SE SONO ARRIVATI I RINFORZI PER SAZIARSI DI UN COSÌ OTTIMO PASTO BEN SERVITO, POSSO SOLO DIRE CHE ERANO UNA MolTITUDINE. HO PROVATO A CACCIARLI, MA NON SI SONO NEMMENO SCOMPOSTI! ALLORA HO PRESO LA CIOTOLA METTALICA DEL CANE E PERCUOTENDOLA CON UN BASTONE SONO USCITA DI CORSA EMETTENDO TUTTI I SUONI CHE MI PASSAVANO PER LA MENTE. ANCHE IO HO AVUTO I RINFORZI CON L’AIUTO DEL CANE CHE ABBAIAVA A PIÙ NON POSSO. QUELLI TUTTI IN GRUPPO SI SONO SUBITO RIFUGIATI SUL NOCE (DI CIRCA UNA VENTINA DI METRI) CONTINUANDO A CHIACCHIERARE TRANQUILLAMENTE. NONOSTANTE GLI SFORZI CONGIUNTI DEL CANE E MIEI NON RIUSCIVAMO NEMMENO A COPRIRE IL LORO FRASTUONO. DOPO CINQUE MINUTI, UN PO’ AVVILITI, SIAMO RIENTRATI. GLI STORNI SONO SUBITO RIPIOMBATI SUL BOTTINO, SPUTANDO NOCCIOLI A PIÙ NON POSSO DA TUTTE LE PARTI! COSÌ HO SCOPERTO CHE GLI STORNI SONO DETERMINATI E COCCIUTI.
NON C’È NULLA DA FARE È PROPRIO VERO:”L’UNIONE FA LA FORZA!”.
no, non riguarda la vecchia canzone di littletony. Si riferisce Semplicenente al mio modo di essere.
è autunno e come ormai da qualche anno, mi succede Di innamorarmi delle foglie! 🥰😍è iniziato con l’ammirare la “romantica” bellezza di una siepE del mio giardino. È un misto di edera e vite americana . in autunno sulle foglie verdi dell’edera arrivaNO tralci colorati, ora di un rosso intenso, ora di un giallo caldo, creando un contrasto incantevole. COSÌ È INIZIATA LA MIA PASSIONE PER LE FOGLIE. HO RIEMPITO TUTTI I LIBRI CHE HO IN GIRO, RIVISTE, AGENDE E NASCOSTO DA QUALCHE PARTE CI DEVE ESSERE UN QUADERNO RICOLMO DI FOGLIE DI TUTTI I COLORI E FORME. UN ANNO, DURANTE LE FESTIVITÀ NATALIZIE MI SONO CIMENTATA NEL RICOPRIRE COMPLETAMENTE UNA SCATOLA CON FOGLIE DI DIVERSI COLORI CHE OGNI GIORNOsi accartociavaNO MUOVENDOSI LIBERAMENTE E L’HO DATA A MIA FIGLIA. NELLA MIA MENTE L’INTENTO ERA QUELLO DI DONARLE UNA SPECIE DI SCATOLA VIVA. ONESTAMENTE DEVO AMMETTERE CHE NON HO RISCOSSO UN GRANDE SUCCESSO. LA STESSA COSA SI È RIPETUTA QUANDO HO REALIZZATO DELLE TOVAGLIETTE ALL’AMERICANA PER UNA MIA AMICA. LA FACCIA QUANDO LE HA VISTE È STATA PIÙ LOQUACE DI MILLE PAROLE…
OK, CON IL PASSARE DEGLI ANNI MI SONO RIPROMESSA DI NON RACCOGLIERNE PIÙ. MA ALCUNE DELLA VITE SONO ENORMI E DI BORDEAUX INTENSO, DA ME SOPRANOMINATE REALI. POI SONO CUORIFORMI E COME POSSO RESIStERE QUANDO NE SCORGO UNA PICCOLA ROSSO FUOCO? È UN CUORE CHE MI SI OFFRE! POI CI SONO quelle quasi bianche con i bordi leggermente sfumati di rosa, bellissime! POI QUELLO ROSSO ARANCIO DELL’ALBERO DI CACHI E ANCORA QUELLE TUTTE GIALLO SOLE DELL’ALBERO DI ALBICOCCHE. PER NON PARLARE DI QUELLE CHE SI INSUANO DENTRO CASA DALL’USCIO DELLA PORTA SUL GIARDINO, PORTATE DAL VENTO. SONO SEMPLICEMENTE UN DONO.
LO SO, ALCUNI DI VOI PENSANO CHE SONO UN PO’ SCEMA, ALTRI FORSE CHE HO PERSO COMPLETAMENTE LA TESTA. FORSE È VERO, MA CREDO CHE LA BELLEZZA SPESSO SI NASCONDE IN PICCOLE COSE E SINCERAMENTE AMO RISPETTARLA. CHIUDETE GLI OCCHI, I IMMAGGINATE LE FOGLIE CHE CADONO E COME GIRANO E RIGIRANO NELL’ARIA PER POI POSARSI DELICATAMENTE A TERRA, NON È FORSE UNO SPETTACOLO BELLISSIMO. LA CONSETUETUDINE NON DEVE FAR ASSOPIRE LA NOSTRA ATTENZIONE…
♡~Entrai nella libreria e aspirai quel profumo di carta e magia che inspiegabilmente a nessuno era ancora venuto in mente di imbottigliare.~♡ Carlos Ruiz Zafón