Ieri mi trovavo proprio lì. Precisamente al Columbus, per chi non conosce Roma, ora è come una nuova ala del Policlinico Gemelli, di lato, ancora più vicino all’area interessata dall’incendio. È stato veramente impressionante, quattro elicotteri continuavano senza sosta a gettare acqua insieme a due Canadair. Camion di pompieri che andavano su e giù, probabilmente per ricaricarsi del liquido così prezioso. Due aeroplani più piccoli, non ho idea di come si chiamano, che arrivavano e poi sparivano dentro il fumo cercando di capire la direzione che stava prendendo il fuoco, ma il vento, inesorabile, continuava a soffiare e le fiamme si muovevano con una velocità incredibile, facilitate dal seccume del Parco, con sinuosità come se nascondessero nel loro essere un gigantesco serpente. La forestale era in aiuto già dalla mattina poi è arrivato anche l’esercito, con mezzi che a me profana sembravano enormi e che, scaricando una marea d’acqua, cercavano di circoscrivere l’incendio. Ma nonostante i grandi sforzi continuava ad avanzare, trovava sempre fughe dove poter attecchire. Qualcuno ha scritto in rete “sembrava uno scenario di guerra”. Era una guerra! Fra noi uomini e la forza della natura. Solo in serata è stato domato. Strana parola che si usa in questi casi, ma corretta perché guardando percepisci l’incendio
proprio vivo e animato da forze misteriose! Ed ora… Abbiamo vinto… nessuna vittima,ma molti hanno avuto moltissima paura, alcuni hanno dovuto lasciare le abitazioni e… Roma ha perso un suo polmone!