Vi racconto il mio giardino

PER  DINA
Nel mio giardino ci sono diversi fiori, alcuni nascono spontanei, altri naturalmente li ho piantati o seminati io. Quando posso faccio un giro controllando come stanno, chi è appena nato, chi ha voglia di uscire, ma ancora non ce l’ha fatta, talvolta li taglio, ma solo se stanno per sciuparsi ed è in arrivo un temporale.
Le regine secondo il sentire comune sono le rose, fiori naturalmente  romantici che, ben protette dalle loro spine, si schiudono attorcigliandosi languidamente nel loro sentimento. Le rosse quasi vogliose e passionali, le rosa che sembrano sussurrare delicatamente il loro amore e poi le bianche. Da me fiorisce ora, dopo qualche anno di fatica e di stenti dovuti all’ambientazione, una qualità chiamata “iceberg “, molto delicata, con i petali sottilissimi ed un aspetto virginale con cui sembra dire trattami delicatamente e con dolcezza perché basta un leggero soffio di vento e perdo i petali insieme alla mia incontaminata bellezza.
Quelle piccoline, gialle, si guardano l’un l’altra in cagnesco, lo sappiamo sono gelose.
Poi le peonie che sono tronfie e si godono la loro esuberanza di fiore superbo,

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Peonie              Stava per arrivare un temporale!!!!

appassendo cambiano colore sbiadendo come per avvisarti che la vita, solo come la intendiamo noi ben inteso, le sta lasciando piano piano, ma Loro resistono finché possono, consapevoli che sono bellissime fino all’ultimo minuto.
Nel Prato ci sono le margherite, sempre allegre, piene di gioia sorridono al sole, solo all’imbrunire si rattristano un po’ per avvisarti che sta arrivando la sera. Fra i fili d’erba sbucano tanti occhietti azzurri che ti guardano con aria curiosa, quasi ti seguono quando cammini perché’ sono insaziabili di novità.
E le campanule…io le adoro e mi sono circondata di tanti tipi e colori., dai campanellini dei mughetti che mi ricordo bene nelle favole di quando ero piccola suonavano, ne sono sicura. Quelle blu, piccole e delicate e quelle più grandi certe di essere forti. Quelle grandi grandi delle petunie che si deprimo tanto quando piove forte e quelle strane e articolate dei cosiddetti Bocche di leone. Avrete messo certamente le dita dentro per far aprire e chiudere quella bocca invitante e quasi vellutata!
Che dire delle spighe di Acanto, sembrano guerrieri pronti all’assalto nelle loro armature argentate.
Un altro giorno, se vi interessa, vi racconterò degli alberi i cui frutti contendo sempre animatamente con gli uccelli.
Ora mi è venuta in mente una piccola storia di quando mia figlia era piccola, tre o quattro anni. Non avevo il giardino, ma solo un terrazzo. Comprai una Chicas  molto piccola e bruttina perché costavano tantissimo per le mie tasche . Strana pianta, lentissima, con le foglie così acuminate che pungono, solo dopo trenta o quaranta anni, se cresciuta bene, fiorirà . Un fiore lanoso e appiccicoso perché ne è molto gelosa, lo tiene ben conservato e lo mostra solo a pochi intimi e solo nelle grandi occasioni. Io prestavo molte cure a questa pianta con l’aspetto così aspro e poco gentile, mia figlia era incuriosita e sempre più spesso vi si avvicinava e la toccava. Preoccupata doppiamente per lei che si pungesse con le foglie e per la mia povera pianta perché non si può sapere cosa farà un bambino, mi avvicinai. “Come si chiama?” mi chiese ed io con una punta di orgoglio le dissi Chicas e vedendo la sua espressione perplessa incominciai a raccontare ” vedi si chiama così perchè questa pianta canta di notte alla Luna e fa così: chica chica bum ah, chica chica bum ah. E’ una pianta magica!”
Sorrise e se ne andò soddisfatta. Una sera, era già tardi, la sorpresi che sgattaiolando fuori dalla sua cameretta era uscita in terrazzo… La segui subito, la vidi serenamente seduta per terra con il suo pigiamone, per nulla preoccupata del buio. ” Bimba cosa fai qui?” “Sto aspettando, voglio sentire la pianta cantare alla Luna…….!”

Il guerriero della luce

Da il… ” Manuale del guerriero della luce” di Paulo Coelho

“Ogni guerriero della luce ha avuto paura di affrontare un combattimento.

Ogni guerriero della luce ha tradito e mentito in passato.

Ogni guerriero della luce ha imboccato un cammino che non era il suo.

Ogni guerriero della luce ha sofferto per cose prive di importanza.

Ogni guerriero della luce ha pensato di non essere un guerriero della luce.

Ogni guerriero della luce ha mancato i suoi doveri spirituali.

Ogni guerriero della luce ha detto “sì” quando avrebbe voluto dire “no”.

Ogni guerriero della luce ha ferito qualcuno che amava.

Perciò è un guerriero della luce: perché ha passato queste esperienze, e non ha perduto la speranza di essere migliore.”

Buon tutto a tutti!

 

CANTO

Oggi mi sono imbattuta in questo canto e ho subito avuto il desiderio di condividerlo con voi.

LA VERA GIOIA

La vera gioia nasce nella pace,

la vera gioia non consuma il cuore,

è come fuoco con il suo calore

e dona vita quando il cuore muore;

la vera gioia costruisce il mondo

e porta luce nell’oscurità.

La vera gioia nasce dalla luce,

che splende viva in un cuore puro,

la verità sostiene la sua fiamma

perciò non teme ombra né menzogna,

la vera gioia libera il tuo cuore,

ti rende canto nella libertà.

La vera gioia vola sopra il mondo

ed il male non potrà fermarla,

le sue ali splendono di grazia,

tutti unisce in un abbraccio

tutti ama nella carità.

note-musicali

  Vita

                             

Siddaharta (Kenau Reeves) in meditazione
Siddaharta (Kenau Reeves) in meditazione

                

      ” Il mondo non è imperfetto, o impegnato in una lunga via verso la perfezione: no, è perfetto in ogni istante, ogni peccato porta già in sé la grazia, tutti i bambini portano già in sé la vecchiaia, tutti i lattanti la morte, tutti i morenti la vita eterna. Non è concesso all’uomo di scorgere a che punto sia il suo simile della propria strada …La meditazione profonda consente la possibilità di abolire il tempo, di vedere in contemporaneità tutto ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarà, e allora tutto è bene, tutto è perfetto… Per questo a me par buono tutto ciò che esiste, la vita come la morte, il peccato come la santità, l’intelligenza come la stoltezza, tutto deve essere così, tutto richiede solamente il mio accordo, la mia buona volontà, la mia amorosa comprensione, e così per me tutto è bene, nulla mi può far male. Ho appreso, nell’anima e nel corpo, che avevo molto bisogno del peccato, avevo bisogno della voluttà, dell’ambizione, della vanità, e avevo bisogno della più ignominiosa disperazione, per imparare la rinuncia a resistere, per imparare ad amare il mondo, per smettere di confrontarlo con un certo mondo immaginato, desiderato da me, con una specie di perfezione da me escogitata, ma per lasciarlo, invece, così com’è, e amarlo e appartenergli con gioia.”

 

SIDDAHARTA, Hermann Hesse, 1922.  

100 pittori a via Margutta Roma

 

Via Margutta

           Approfittate della bella giornata, magari alla fine del lavoro o dopo cena con la famiglia concedetevi una passeggiata rilassante fra i “Cavalletti” di via Margutta. Ci sono ancora sabato e domenica. Scambiate qualche parola con gli autori, non tutti gli artisti amano parlare con il pubblico, ma in questi giorni solitamente sono ben disposti e discorrere e parlare di arte non solo vi distrae dai problemi quotidiani, ma in qualche modo vi rinfranca l’anima.

Mi piace ricordare che la manifestazione nacque per iniziativa di alcuni giovani pittori che non facevano una lira e decisero di mettere i loro quadri, poggiati sui muri, tutti insieme a via Margutta dove molti di loro avevano lo studio. Parliamo di artisti del calibro di G. Morandi o G. De Chirico, la sera tutti in taverna, lì nel vicolo dove l’oste accettava in pagamento opere.                                                                      Stefania Panelli oggi in via MarguttaStefania Panelli

Poi arrivarono “gli artisti di Piazza del popolo”, la sera al vino si aggiunse qualcos’altro…! Ma hanno tutti lasciato il segno nella storia dell’Arte Moderna e Contemporanea.

All’epoca via Margutta godeva di fama internazionale e non solo i turisti arrivavano incuriositi e affascinati da questa piccola strada romana che era diventata culla dell’arte italiana.

Claudio Spada oggi in via Margutta

Claudio Spada Molti gli artisti stranieri di chiara fama che non solo vi passavano, ma vi hanno soggiornato anche per lunghi periodi. Oggi parleremo di contaminazioni, ma penso che si trattasse solo di scambio culturale sostenuto dal piacere di condividere una passione, un sentire, un amore che per alcuni è stato  struggente.

Etty Bruni oggi in via Margutta

Etty Bruni

Storie del passato, storie di vita, storie di strada.

Chi può vada a visitarla, si soffermi là dove i suoi occhi ed il suo cuore vengono attratti. Si confronti con l’autore o autrice, non è assolutamente obbligatorio comprare qualcosa, certo fa piacere!!!   🙂 Ma tornerà lo stesso a casa con qualcosa in più!!!!!!!!!!

 

parole sull’arte, il mio amore di sempre

“Manifestanti” di Claudio Spada   Manifestanti Tm su cartone cm 92,5 x 62

Dove sta correndo tutta questa gente? O sono io in tanti attimi diversi della mia vita, io che fra sensazioni forti e sgargianti e momenti scuri e bui mi avvicino sempre più alla mia meta. I palazzi ai lati altro non sono che il passato, la storia, ciò che è stato e che, una volta superato, perde i propri  profili netti, i colori iniziano a sfumare, ma la loro essenza, il loro esistere, il loro ricordo, quasi come un onda, ti spinge in avanti. Tutto sembra una folle corsa, eppure abbiamo camminato piano, ci siamo immersi nell’orgia dei colori/emozioni, abbiamo cercato di goderli attimo per attimo, poi abbiamo imparato a dominarli, poi ancora a tenerli distanti da noi. Ma come nell’opera, così nella vita questo ha portato quasi a una restrizione di campo e nello stesso tempo un chiarore ed una limpidezza maggiore.

Ma non sentite il rumore della folla? Credo che siano tutte le persone incontrate, alcune solo per pochissimo tempo, altre che hanno camminato al nostro fianco per un po’ ed altre ancora che ci hanno accompagnato quasi per una vita intera e che ancora ci seguono. Alcune sono corse avanti, altre le abbiamo lasciate indietro. Di molte non sappiamo nemmeno il nome, ma ci hanno donato una pennellata di colore, qualcuno intenso, qualcun altro tenue e delicato.

Isola Tm su forex cm141 x 90

            E ancora, “Isola”, sì tutti noi siamo isole, spesso arroccati e chiusi in noi stessi senza riflessi sull’acqua, altre volte riflettiamo troppo sulle onde permettendo alla corrente di portar via qualcosa di nostro, di intimo. Non sono elucubrazioni, ma sensazioni che il dipinto fa germogliare dentro di me. Questi quadrati/case, di colori diversi ma con una dominante solare, non vi ricordano foto mnemoniche della vostra giovinezza?! E quelle pennellate bianche, con il colore esploso in tutta la sua calda pienezza., non sono forse i vostri entusiasmi, le vostre idee così forti e vivaci in quel periodo?! Lasciatevi andare ai rossi, arancioni, gialli e blu,  nel rapido e tormentato incrociarsi della pennellata dove percepiamo il tormento dell’animo umano,  abbandonatevi per qualche minuto ad essi e la vostra mente vi porterà nell’Isola di Spada, che, ripeto, altro non è che la vostra giovinezza.

Queste opere  solidamente costruite con una semplicità spoglia e severa, dove la luce e la chiarezza del colore vi giocano un ruolo determinante, vi avvolgono e vi sorprendono con le loro armonie e disarmonie cromatiche. Claudio Spada sembra dimostrare di aver scoperto un grande segreto della vita che Dỡgen, grande filosofo giapponese, così esplicita “…il risveglio non consiste nella particolare esperienza, irripetibile o meno, ma nella coincidenza di pratica e realizzazione, oltre ogni consapevolezza cognitiva.”

Israele

Mare di Tiberiade

Monte della beatitudine

Sorge il sole, una linea rosa comincia ad avanzare all’orizzonte, piano piano sale e si intravedono le montagne. Lo specchio d’acqua prima immoto, si increspa. Alberi, prati e mucche. Si sente ogni tanto il muggito, le vedi placide e affamate. Brucano tranquille in silenzio mentre stormi di uccelli iniziano a giocare nell’aria. In lontananza l’upupa. Poi vari cinguettii sempre più frequenti, suoni diversi che rompono il silenzio, ma non la quiete. Arriva il suono del vento, sordo, di sottofondo.

Tranquillità e pace ti avvolgono.

Mare di Tiberiade1

Ma è una pace diversa, profonda, millenaria che sembra allargarsi dentro di te e a poco a poco ti pervade tutta. Ti senti leggera, pronta a spiccare il volo e, nello stesso tempo, pesantissima come se le tue gambe sprofondassero nel terreno non più in grado di sostenerti. Non posso spiegare meglio, so solo che non vorrei mai più muovermi da qui.

Auguri a tutti per una Pasqua serena e gioiosa