il ragazzo che vola con i palloncini

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E’ uno studente di 17 anni che ha presentato come progetto scientifico i calcoli esatti per poter alzarsi in volo con i palloncini e poter poi ridiscendere dolcemente. Grazie a una trasmissione televisiva è riuscito a realizzarlo.

Sì, lo so, oggi ci sono mille modi per poter volare, ma poterlo fare con i palloncini è qualcosa di magico. Non lo avete mai pensato o desiderato? Alzarvi in volo come nelle favole, silenziosamente, volare guidati dal vento, con dei semplici palloncini pieni di elio, pervasi da mille emozioni, mi sembra quasi più naturale, più in armonia con il mondo e sicuramente più romantico e poetico. E’ un sogno che diventa realtà. Complimenti a questo ragazzo di cui non conosco il nome, ma che ammiro per l’intraprendenza e la fantasia oltre che per le sue capacità scientifiche. Grande…vorrei tanto un passaggio!

Ritorno

Ciao ragazzi tutti,

scusate se non mi sono fatta sentire per un po’, ma sono stata poco bene. Come molti di noi, almeno credo, ho sottovalutato l’influenza di quest’anno pensando come al solito di essere invincibile…un raffreddore più forte nulla di più! E sì che quando ero piccola sentivo sempre i grandi che dicevano:”non sottovalutare mai l’influenza, ricordati che ci fu la ‘Spagnola’ che ha fatto moltissime vittime…” Ero piccola e pensavo che fosse solo uno spauracchio per farmi rimanere a letto o a casa. Non mi ero mai chiesta come mai avevano ancora memoria di un evento accaduto ai primi del 1900. Oggi lo so, ma ho pagato pegno per la mia presunzione e superficialità. Ok, non voglio più tediarvi, ma questa volta fra malattia, parenti ed amici e io ci metterei pure il freddo, il periodo delle vacanze natalizie è volato via a una velocità pazzesca. Frase trita e ritrita, ma vi soffermate mai a pensare come funziona ciò che noi chiamiamo tempo? Sarà capitato a tutti o a molti di arrivare tardi perché prima non vi siete accorti del passare dei minuti. Non so, magari stavate semplicemente parlando con una persona con cui vi trovavate a vostro agio, e discutevate in modo sereno e convinti che fosse passata mezz’ora vi siete salutati. Passati poi all’appuntamento successivo o al ritorno a casa vi siete accorti che in realtà erano passate più di due ore! e quei minuti dove sono finiti?! Non li avete vissuti?! Ancora, quando state in fila a uno sportello, se la fila è un po’lenta o si ferma sembra che si sia fermato anche l’orologio. I minuti di attesa si dilatano e sembrano non passare mai…

Credo che noi abbiamo una visione degli accadimenti distorta  obbligata  dalla durata della vita. Se riusciamo a superarla forse percepiremmo un continuum, un’assenza di temporalità così come la intendiamo. Vi saluto con un invito: incontriamoci domani, che è oggi ed è ciò che è stato…