Buon tutto

Vorrei chiedervi una cosa da fare, non molto impegnativa e nemmeno costosa. Vorrei che ognuno di voi faccia un gesto di gentilezza o di amore o faccia un favore a qualcuno. Poi se volete me lo scrivete e lo pubblicherò. Sapete io penso che la gentilezza e l’amore siano contaggiosi e che un gesto fatto con sincerità  ne susciterà  un altro e così via. Vorrei poter svegliare questa umanità  addormentata,  ma non ho idea di come fare e allora perché  non iniziare con piccole cose. Non abbiamo nulla da perdere.

Aspetto con ansia la vostra partecipazione.

GRAZIE

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18 pensieri su “Buon tutto

  1. Lo faccio tutti i giorni. Sono volontaria e ruoto sui malati terminali. Credo nei gesti e nelle parole cariche di emozione e affetti. Sono onorata di riuscire a usare il mio cuore che regge nonostante la durezza della vita. Nel mio piccolo ti lascio questa minuta testimonianza abbracciando a gran voce il tuo post🖤🖤🖤Paola

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  2. ho avuto il privilegio di tirar fuori animali da situazioni atroci. il mio sguardo su questi meravigliosi fratelli è molto vigile. niente di speciale, solo dovere nei confronti della vita e ho ricevuto infinitamente di più di quello che ho dato.

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  3. Ciao Giò,

    ho assistito ad una inconsueta e gradevole scena di…

    CORTESIA METROPOLITANA

    Luogo: Stazione Termini di Roma; il tempo: mattina ore 7:45, orario di arrivi frenetici. Un flusso continuo di persone si avvia verso i luoghi di lavoro o di studio.
    Vedo un uomo fermarsi, tirare su da terra una bicicletta incatenata a un pilone e caduta probabilmente per una spinta. Riaccostatala con attenzione al palo, quel signore riprende la sua strada. Tutto qua. Nessun gesto eroico, nessuna frase altisonante, il destino del mondo non ha subito interferenze. Eppure…eppure, quando ci ho ripensato, un sorriso mi è affiorato spontaneamente, gli spigoli della mia giornata per un momento mi sono sembrati meno acuminati.
    Non mi faccio illusioni che il vivere urbano possa riconquistare, come per un colpo di bacchetta magica, calore e disponibilità spontanea all’aiuto reciproco. Mi pare però che, nel suo peso infinitesimale, l’episodio cui ho assistito, ribadisca che la qualità del nostro vivere assieme è frutto certamente delle grandi scelte politiche e amministrative, dell’urbanistica e della sicurezza garantita dalle forze dell’ordine, ma questi ingredienti possono guadagnare piena efficacia solo se confortati dalla disponibilità interiore di ciascuno di noi.
    Non può esistere una città a misura d’uomo se quell’uomo non si sente a sua volta coinvolto, parte solidale e amichevole nei confronti di quanti altri con lui condividono lo spazio urbano.
    Spesso ci rimproverano di curare fin quasi all’ossessione gli spazi privati, la casa soprattutto, disprezzando viceversa tutto ciò che è pubblico, nella gradazione che va dal gettare a terra cicche, cartacce, gomme americane, pacchetti di sigarette, bottiglie o lattine, per arrivare agli “insidiosi” escrementi di cane non raccolti, fino agli atti vandalici che danneggiano spazi e strutture di uso comune.
    Se cresce il numero di quanti non si limitano a non commettere azioni sgradevoli, ma agiscono con gesti di rispetto civico, proprio come “quel signore”, o anche soltanto fanno percepire la loro riprovazione nei confronti degli atti negativi a cui prima facevo cenno, qualcosa può iniziare a cambiare.
    Piccoli gesti di convivenza, piccoli gesti di cortesia.
    Essere cortesi è un’arte che deriva da un forte impegno a usare l’intelligenza per capire le circostanze sociali e, in particolare, gli stati d’animo degli altri. Questo impegno, a volte faticoso e dall’esito incerto, può realizzarsi solo quando è sostenuto dalla motivazione di prendersi cura dei sentimenti altrui.
    La persona cortese ha un’anima gentile, sensibile alla sofferenza umana e con un senso di obbligo a fare del suo meglio per alleggerire la fatica del vivere. Questo senso di obbligo, tuttavia, non è pesante, noioso o pericoloso, non sceglie i grandi gesti, i violenti sacrifici o le prediche sublimi.
    La persona cortese e gentile usa con leggerezza, ma con costanza, i mezzi naturali in possesso di tutti gli esseri umani : un po’ di attenzione, un minimo di riflessione, una scelta di parole.
    Per gli esseri umani, la cortesia e la gentilezza sono facili, facili come sorridere.
    E a proposito di sorriso, accoglienza gentile e frequentazione di locali, non citerò contesti urbani noti per la ruvidezza delle relazioni umane… Dirò solo che odio quei negozi nei quali il gestore, o un commesso male addestrato, mi accoglie con un ringhio: “Dica!…”. Invece di dire alcunché, ho subito voglia di uscire.

    Un simpatico e affettuoso abbraccio

    Fausto

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  4. Grazie Fausto dei tuoi sentiti, sinceri e giusti pensieri. Vivere nelle grandi citta’ è diventato molto faticoso, la gente è arrabbiata e aggressiva, proprio per questo motivo dobbiamo essere più gentili e comprensivi. Primo rispettare l’altro poi l’ambiente in cui viviamo. Sembra semplice e facile…..

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